(da le 100 Citta' d 'Italia 1920 circa)
Sulla Porta sancta della basilica di Santa Maria di Collemaggio grandeggia, al culmine dell'arco, un aquila in pietra scolpita, dalle forme vive e dall'attitudine maestosa. È lo stemma antico della città, espressione del suo nome e della sua potenza.
Esisteva o sembra esistesse, dove la città doveva sorgere, il castello di Acquili, nome d incerta origine; ma certo più che questo castello d'importanza pari o minore a tanti altri fusi nella città nuova, fu spinta a quel nome tutta quella ideologia dell'età di mezzo che, mentre configurava il dominatore germanico come un erede dei Cesari e delle insegne di Roma, scorgeva in quel segno la giustizia ideale da attuarsi sulla terra dai potenti per la loro gloria e per il benessere delle plebi dimentiche e docili. Onde il fondatore della città nuova non ebbe che ad esprimere il segno della sua potenza imperiale e della civiltà romana : a unius corporis civitas construatur quam ab ipsius loci vocabulo et a victricium signorum nostro-rum auspiciis Aquila; nomine decrevimus titulan-dam », dice il diploma di Federico.
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