sabato 10 settembre 2011

Il museo e le gallerie

 (da le 100 Citta' d'Italia 1920 circa )

Nel Palazzo Comunale trovasi il Museo. Per ciò che riguarda l'archeologia vi si trovano, specie nel primo cortile, abbondanti lapidi, sarcofaghi, steli e frammenti di sculture di epoca romana o immediata­mente successiva, e numerose lapidi medievali. L'a­pertura che dal primo immette nel secondo cortile è, dalla parte di questo, rivestita degli stipiti e dell'ar­chitrave di un tabernacolo che fronteggiava la Porta Sancta (laterale sinistra) della basilica di Collemaggio. È. un lavoro del ouro Risorgimento e la pietra, assai gentilmente intagliata a volute, fiori e arabeschi, i corda le ornamentazioni del sepolcro di san Bernar­dino. Nel secondo cortile sono anche da ammirare frammenti di finestra pclifora e alcune bifore di fat­tura assai caratteristica. Per una gradinata si accede alle sale interne. Nella prima sala sono numerose le pitture per Io più dei secoli XIV e XV, tra cui note­volissimi due pentittici, forse di Cola dell Amatrice, ai quali nulla il tempo ha tolto della loro freschezza, ed alcuni quadri del Rinascimento i quali ne rivelano molti caratteri coloristici. Dei due grandi gonfaloni fermati al soffitto, une specialmente è interessante : è il gonfalone del vecchio comune che raffigura il pa­norama della città e i quattro santi protettori di essa i quali elevano preci a Dio. Fra le opere di scultura è notevole il San Sebastiano (Silvestro Aquilano), la cui nobile testa è trattata mirabilmente. Mobili antichi e caratteristici sono specialmente alcune seggiole im­pagliate, con traccie di doratura (ancor oggi se ne fab­bricano di simili nei paesi dell Abruzzo), dei seggio­loni, e la cassaforte dell'antico comune assai avariata. In una seconda saletta trovasi esposta una piccola ma molto interessante collezione di maioliche. L'arte della maiolica dall'inizio del secolo XVI ebbe negli Abruzzi sviluppo notevolissimo e creò centri cospicui ed importanti di tale produzione qua e là (principal­mente in Castelli della provincia di Teramo, ove tale attività non è spenta). « L'organismo coloristico, lieto, brillante,   intonato, benché modesta sia la tavolozza;
il paese giocondo d'acque e di vegetazione e di pit­toreschi ruderi monumentali..., la fertilità e il brio dei motivi ornamentali sono i doni precipui per cui essa avvince. Le composizioni ripetono non di rado i ca­polavori della pittura contemporanea, e riflettono le ansiose ricerche verso una più realistica ed insieme più significativa visione del paesaggio e della prospet­tiva aerea » (Serra, op. cit., pag. 102). Il procedimento tecnico di tali maioliche veniva custodito gelosamente.
In altra sala trovano posto altri cimeli e opere di gran valore artistico. Sono sopra tutto degni di nota : dei crocifissi intarsiati di madreperla, delle croci pro­cessionali in argento, un tabernacolo di legno scol­pito, i risultati di scavi recentemente operati, e una raccolta importante e vasta di monete di varie epoche.
Miniature. L'arte locale della miniatura lasciò pre­gevoli e numerose opere per lo più appartenenti al secolo XV. Nel Museo Civico esistono un officio detto della Beata Cristina da Lucoli, e un Corale già del convento di San Bernardino, entrambi giustamente ri­tenuti i capolavori di quest'altro genere di arte aqui­lana. Altri codici miniati di non scarso valore trovansi nella Biblioteca Provinciale, tra cui particolar­mente interessanti due corali.
Gallerie. Molti dei capolavori .delle varie arti e un numero notevolissimo di opere minori trovano posto nelle gallerie patrizie, di cui alcuna veramente degna di essere visitata da chi voglia formarsi un'idea com­pleta del patrimonio artistico aquilano. Le principali sono le gallerie Dragonetti, Persichetti, Rivera, Cap­pelli, Manieri, Colaianni, Signorini. Principalmente in esse si ammirano quadri e maioliche.

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